Visualizzazione post con etichetta Dr Smart. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dr Smart. Mostra tutti i post

19 aprile 2014

cheesecake monoporzione al cioccolato fondente e marmellata di visciole






Dr Smart è un magro autentico, dove per magro autentico intendo uno di quei felici personaggi dotati di un implacabile appetito lupigno che li porta sulla soglia dello svenimento quando si prospetta la remota eventualità di saltare un pranzo e che poi fuori pasto non trovano il posto per assaggiare un'oliva. Siccome conosco un'infinità di magri a caro prezzo ma solo tre o quattro magri autentici, li studio con la curiosità di chi incontra gli alieni.

Dr Smart è uno di questi soggetti, totalmente estranei al mio mondo alimentare fatto più di spuntini che di pasti e costellato di rare pause crudiste e frequenti intermezzi decadenti, ad altissimo tasso di colesterolo. Lui ha fame cinque volte al giorno alla stessa ora ed è necessario che si fermi a consumare un pasto completo con le gambe sotto a un tavolo anche in caso di disastro nucleare. Preferisce davvero la verdura scondita, la bresaola alla pizza e mangia uova crude con la voracità di un serpente. Il tutto in quantità socialmente imbarazzanti.

Quando non e' dietro ai suoi conti sospetto lavori all'equazione definitiva per trasferire a me il potenziale calorico del cibo che mangia lui per entanglement quantistico, ma se interrogato nega. Dicevamo che essendo Dr Smart un magro autentico, tra le altre cose ha in uggia i dolci "troppo dolci". Fanno misteriosa eccezione trionfi di zucchero quali: pastine di frolla montata ripiene di ricotta e canditi, cassate siciliane, pastiere napoletane, cannoli, frutta di marzapane e altre amenita irriproducibili in una cucina tuttora senza gas e senza forno.

Per il suo compleanno alla fine ho fatto questi, ispirati alla chocolate cheese cake di Lorraine Pascale analizzata da Patty per lo Starbooks di maggio 2013. Il ripieno al cioccolato e' aerato come una mousse e piuttosto acido e le visciole della marmellata lo rinfrescano ulteriormente. Ve li propongo come idea last minute per il pic nic di Pasquetta perche si fanno letteralemente in due minuti con il cioccolato delle uova e ne approfitto per augurarvi buona Pasqua.

mini cheesecake al cioccolato fondente e marmellata di visciole



SERVONO - PER 6 MINICAKE

digestive - 12
cioccolato fondente al 70% - 150 grammi
olio extravergine di oliva - un cucchiaino
philadelphia - da 150 a 250 grammi a seconda di quanto vi piace fondente il ripieno, considerate che meno philadelphia aggiungete e piu velocemente dovrete farcire i biscotti perche' la crema al cioccolato diventa subito molto soda
marmellata di visciole - mezzo vasetto, ce ne va circa un cucchiaino per biscotto
zucchero a velo - facoltativo, io non l'ho messo

COME SI FA
Spalmare i digestive con la marmellata di visciole. Sciogliere il cioccolato sul fuoco dolcissimo, o meglio ancora scaldare un padellino antiaderente da vuoto, spegnere il fuoco, aggiungere il cioccolato e mescolare velocemente per farlo sciogliere. Se necessario rimettere sul fuoco per qualche secondo. Aggiungere il philadelphia al cioccolato un cucchiaio per volta, mescolare bene e spalmarne velocissimamente un bel cucchiaio su meta dei biscotti. Appaiare i biscotti pressando delicatamente  - perche' la marmellata e' viscida e altrimenti fa schizzare fuori il composto al formaggio.

24 aprile 2013

Tracotanza, questa conosciuta. Post a alto Indice Glicemico. Terzo e ULTIMO.



Imbarazzarsi di quella rosa ricorrente, così vistosa tra i banchi di un campus di scienze.
Tra gli zaini radical-sdruciti dei più grandi.

Trasudare insofferenza all’aumentare del tasso glicemico di una telefonata piacevole.
Farlo presente. 

Minacciare convulsioni davanti alla tv/al cinema/alla radio/al telegiornale se la coerenza del dialogo/dell’intreccio/del dibattito/del messaggio non si palesa granitica.

Considerare eccezioni alla precedente i film drammatici di Castellitto e gli sceneggiati inglesi in costume. Proporne ripetutamente la visione. In lingua originale se necessario.

Osservare dopo qualche mese che quello di Natale era un regalo romantico.  Alla risposta “Stavo aspettando che te ne accorgessi” non battere ciglio. Al massimo, sorridere.




Ricevere con manifesta esuberanza regali quali: un levapelucchi a batteria, una scartatrice elettrica, zatteroni di gomma. Osservare invece  che il libro di ricette riportato dal viaggio di lavoro ha un’estetica anni ‘80 - nonostante l’autore sia effettivamente il tuo definitivo Messia culinario.

Lasciare commenti puntuali sul retro degli scontrini dei bar, lamentando lo stato deprecabile  in cui si è trovato il  bagno. Ripetere in tutti i locali in cui si renda necessario.

Anagrammare e trasporre il mobilio di casa bisettimanalmente. Occasionalmente chiazzare almeno un muro di prove di colore. Decidersi per una sfumatura di grigio tiepido ma non caldo dopo qualche settimana di vita a tre con un muro dalmata. Scoprire che il grigio quasi caldo va riprodotto a mano. Riprodurlo nell’acquaio in cucina.

Tramenare per casa passate le tre di notte perché in mancanza di sonno è un buon momento per caricare una lavatrice. Farlo solo indossando le scarpe di gomma di cui sopra, rumorosissime. Urtare qualcosa tra uno sgnek sgnek e l’altro.

Proferire spesso una delle seguenti:
  • “Visto che sei in piedi (completare a piacere)”
  • "Sai cosa mi piacerebbe? (completare a piacere, purché il cosa sia difficilmente attuabile/ reperibile)"
e la peggiore
  • “Mi è venuta un’idea (completare a piacere cercando di includere una delle locuzioni seguenti: “all’IKEA” “potremmo invitare” o “qualcosa di insolito”)
Io non lo so che regalo mi toccherà oggi. Ma so che certe libertà si pagano.
E non mi stupirei se fosse questo libro.

10-anni-con-mafalda


A Dr. Smart: GRAZIE di farmi ancora regali, di un qualunque tipo, da dieci anni.
Con tutto che conosce i retroscena.


PS: chi non conoscesse la definizione di tracotanza in termini di Murphy la trova qui.

Ti è piaciuto questo post? Mettici le faccia. Tra i miei lettori fissi.
Oppure puoi  Iscriverti al feedricevere in posta i nuovi articoli del blog oppure condividerlo qui sotto =)

15 aprile 2013

Il mese del diabete aka "Buon compleanno Dr.Smart"



Se non si fosse ancora capito, aprile su Cavoli a Merenda è il mese del diabete per cui c'è da aver pazienza. Oggi tocca a Dr. Smart, che arriva a 30 anni con tutti i suoi denti, nemmeno un buco di carie e una barba da talebano che lèvati. Confesso che ero tentata di fare come Dante e lasciare al non detto tutta la grandezza del mio sentimento, ma poi ho pensato che due parole proprio se le meritava.


illustrazione dell'artista francese Peynet

Gent.mo Dr. Smart,

Perché quando gira i tortellini li accarezza e se taglia il pane lo cesella.
Perché i carboidrati la sera non li mangia, ma i Sofficini® li classifica come proteine.
Perché mi ha detto sei bellissima in un range di ampiezza di trenta chili - e sembra ci creda davvero.
Perché la volta che stiro una camicia io se la mette due volte per non sprecare il mio tempo.
Perché le bastava e avanzava vedere il mondo in sedici colori e invece lo commenta con me in blu navy e grigio caldo.
Perché interrompe i suoi conti per guardare shopping night.
Perché è una persona umile.
Perché deve dire la sua.
Perché fa gli anni lo stesso giorno di Eulero e se vuole riesce ad essere altrettanto palloso.
Perché la sua idea di serata romantica è giocare a Resident Evil in modalità coop.
Perché è comunque molto più romantica della mia.
Perché troppe parole non le piacciono, ma poi se ne scorda e parla come un film vecchia Hollywood.
Perché colleziona Carletti, vive di equazioni ma poi regala libri di poesia.
Perché ha voluto prendere casa con me, nonostante me.

Volevo dirle grazie. Volevo dirle che sta invecchiando bene.
E di non preoccuparsi dei capelli che tanto c'è la barba.

Buon Compleanno,
un'ammiratrice




illustrazione dell'artista francese Peynet

post scriptum ad personam: ora puoi anche smettere di gongolare e tornare al lavoro che sennò stasera arrivi tardi e io la torta me la mangio da sola. Ti aspetto a casa, quella vera.

nota per i lettori: ebbene sì, squillo di fanfare, Cavoli a Merenda e J come Giobbe abbandonano la soffitta condonata e vanno a stare in una casa vera. Ma questa è un'altra storia e merita un post a parte. Stay tuned.

14 febbraio 2013

Battesimi virtuali. J come Giobbe e un’altra idea last minute per San Valentino. Da fare anche in ufficio.


pacchetti regalo di San Valentino  step 2

Ve ne sarete accorti che ho cominciato a chiamarlo Jacopo da qualche post a questa parte. C’è un motivo. Non sono mai riuscita a usare perifrasi come “il mio ragazzo”,“il mio compagno”,“l’uomo che a volte gli staccherei la testa” con naturalezza.Sono consapevole che ciascuna delle precedenti lo contestualizza efficacemente in relazione a me, soprattutto l’ultima.

Sono la stessa che non corregge l’agente immobiliare quando lo chiama impropriamente “suo marito”. Possiedo anch’io un fondo di romanticismo che sa di tappo, e non è nemmeno legato alla considerazione che “marito” suona più solido di “l’uomo che mi sopporta da dieci anni”. Non c’entra neanche che “compagno” mi fa tanto armata rossa, “convivente” è targato anni ‘90 e “partner” fa scambisti del giovedì sera. E’ che non riesco a sentirmi a mio agio a usare un titolo. So che non c’è affettazione se un’altra dice “il mio qualcosa” ma ci sarebbe se lo dicessi io.
 pacchetti regalo di San Valentino step 1

Da cui l’iniziale che ho usato finora.
Non mi ha mai convinto neanche quella. Non mi piace costringere chi legge a inciampare su una consonante puntate e a perdere il filo del discorso ma d’altra parte mi fa strano anche spiattellare continuamente il suo nome. Un po’ mi sembra di sgualcire la parola. Un po’ mi sembra il caso di garantire al povero ragazzo una po' di privacy.

Per cui da oggi il J. a cui siete abituati diventa J come Giobbe. 
Come si sia guadagnato questo soprannome e l’attributo di povero ragazzo lo lascio alla vostra immaginazione. Ora che ci penso però anche Dr Smart potrebbe andare. 
Per tutte le volte che è lui che spacca il capello in quattro. E sì, anche qualcos’altro.
Immaginatevi quanto spesso può capitare con uno che fa lo scienziato tignoso di lavoro e il nerd nel tempo libero. Credo che alternerò le due espressioni per amore di equità.

Quale che sia l’epiteto comunque, il Valentine DIY di oggi è vistosamente dedicato a lui ma ampiamente personalizzabile, anzi, il bello è proprio quello. Anche quest’anno è un’idea last minute che si può fare anche in ufficio visto che qui siamo sempre di corsa. Si sceglie per cosa si vuole ringraziare, si stampa, si rifila e ci si incarta la sua cioccolata preferita.

carta regalo San Valentino PRINTABLE
COME SI FA
  • Aprite un A4 su Photoshop (ma anche su Word) e scegliete tre o quattro font preferite  - questa è la parte facile. In foto: Flux Architect, Vintage, Antipasto e City Blue Print
  • Scegliete qualcosa per cui ringraziare – questa è la parte in cui l’autocritica aiuta :) Ma anche la più personale e divertente.
  • Stampate in rosso su bianco, in quello che vi pare su bianco o anche in nero su bianco
  • Incartate delle tavolette di ottima cioccolata presa sulla via del ritorno e godetevi il suo sorriso.

Valentine wrapping DIY - SAY THANKS


DEVIL IN DETAILS

Un A4 verticale è della dimensione giusta per incartare una tavoletta grande, se invece volete che si veda il sotto come ho fatto io, il foglio stampato va rifilato di un mezzo centimetro da entrambe le parti.

Se vi piace questa grafica e volete usarla come carta da regalo in un’altra occasione tutte le immagini sono scaricabili, basta cliccarci sopra e salvare l'immagine nella sua dimensione originale e sono già adattate alla stampa in formato A4.


carta regalo San Valentino 2carta regalo San Valentino 1carta regalo San Valentino 3  carta regalo San Valentino 4