14 febbraio 2013

Battesimi virtuali. J come Giobbe e un’altra idea last minute per San Valentino. Da fare anche in ufficio.


pacchetti regalo di San Valentino  step 2

Ve ne sarete accorti che ho cominciato a chiamarlo Jacopo da qualche post a questa parte. C’è un motivo. Non sono mai riuscita a usare perifrasi come “il mio ragazzo”,“il mio compagno”,“l’uomo che a volte gli staccherei la testa” con naturalezza.Sono consapevole che ciascuna delle precedenti lo contestualizza efficacemente in relazione a me, soprattutto l’ultima.

Sono la stessa che non corregge l’agente immobiliare quando lo chiama impropriamente “suo marito”. Possiedo anch’io un fondo di romanticismo che sa di tappo, e non è nemmeno legato alla considerazione che “marito” suona più solido di “l’uomo che mi sopporta da dieci anni”. Non c’entra neanche che “compagno” mi fa tanto armata rossa, “convivente” è targato anni ‘90 e “partner” fa scambisti del giovedì sera. E’ che non riesco a sentirmi a mio agio a usare un titolo. So che non c’è affettazione se un’altra dice “il mio qualcosa” ma ci sarebbe se lo dicessi io.
 pacchetti regalo di San Valentino step 1

Da cui l’iniziale che ho usato finora.
Non mi ha mai convinto neanche quella. Non mi piace costringere chi legge a inciampare su una consonante puntate e a perdere il filo del discorso ma d’altra parte mi fa strano anche spiattellare continuamente il suo nome. Un po’ mi sembra di sgualcire la parola. Un po’ mi sembra il caso di garantire al povero ragazzo una po' di privacy.

Per cui da oggi il J. a cui siete abituati diventa J come Giobbe. 
Come si sia guadagnato questo soprannome e l’attributo di povero ragazzo lo lascio alla vostra immaginazione. Ora che ci penso però anche Dr Smart potrebbe andare. 
Per tutte le volte che è lui che spacca il capello in quattro. E sì, anche qualcos’altro.
Immaginatevi quanto spesso può capitare con uno che fa lo scienziato tignoso di lavoro e il nerd nel tempo libero. Credo che alternerò le due espressioni per amore di equità.

Quale che sia l’epiteto comunque, il Valentine DIY di oggi è vistosamente dedicato a lui ma ampiamente personalizzabile, anzi, il bello è proprio quello. Anche quest’anno è un’idea last minute che si può fare anche in ufficio visto che qui siamo sempre di corsa. Si sceglie per cosa si vuole ringraziare, si stampa, si rifila e ci si incarta la sua cioccolata preferita.

carta regalo San Valentino PRINTABLE
COME SI FA
  • Aprite un A4 su Photoshop (ma anche su Word) e scegliete tre o quattro font preferite  - questa è la parte facile. In foto: Flux Architect, Vintage, Antipasto e City Blue Print
  • Scegliete qualcosa per cui ringraziare – questa è la parte in cui l’autocritica aiuta :) Ma anche la più personale e divertente.
  • Stampate in rosso su bianco, in quello che vi pare su bianco o anche in nero su bianco
  • Incartate delle tavolette di ottima cioccolata presa sulla via del ritorno e godetevi il suo sorriso.

Valentine wrapping DIY - SAY THANKS


DEVIL IN DETAILS

Un A4 verticale è della dimensione giusta per incartare una tavoletta grande, se invece volete che si veda il sotto come ho fatto io, il foglio stampato va rifilato di un mezzo centimetro da entrambe le parti.

Se vi piace questa grafica e volete usarla come carta da regalo in un’altra occasione tutte le immagini sono scaricabili, basta cliccarci sopra e salvare l'immagine nella sua dimensione originale e sono già adattate alla stampa in formato A4.


carta regalo San Valentino 2carta regalo San Valentino 1carta regalo San Valentino 3  carta regalo San Valentino 4