Funziona così. Quando in Austria non hai nulla in casa tranne un po' di buon brodo, esci in giardino, raccogli quella poca erba cipollina che spunta dalla neve, prepari al volo due o tre palatschinke che di più sarebbe un'offesa alla frugalità nazionale, le fai a striscioline, le copri di brodo e la cena è pronta.
Per uno stomaco mediterraneo considerare quello di cui sopra un pasto completo richiede un certo allenamento, ma recenti studi hanno dimostrato che una volta fatta l'abitudine la ricetta rivela un equilibrio che viene scardinato irrimediabilmente aumentando la densità del brodo in questione o la quantità delle tagliatelle in sospensione.
Tradotto: continuo a provare variazioni sul tema "minestra con taglierini di crêpes" nel tentativo di farne un piatto unico, ma la ricetta da sostanziosa smette di funzionare: ci vogliono proprio un brodo aromatico e leggero e quelle poche striscioline spugnose sul pelo della tazza, per assorbire la giusta umidità senza sopraffare il brodo.
Questa vellutata al rosmarino è l'ultimo di questi tentativi, rassicurante da sola, sciccosa con la tempura di pioppini, troppo densa per accogliere i tagliolini. Per questo la ricetta delle crêpes di castagne non ve la dò con questo post, ma prometto che al primo brodo opportuno arriva anche quella, giusto il tempo di farmi riallacciare il gas.
Questa vellutata al rosmarino è l'ultimo di questi tentativi, rassicurante da sola, sciccosa con la tempura di pioppini, troppo densa per accogliere i tagliolini. Per questo la ricetta delle crêpes di castagne non ve la dò con questo post, ma prometto che al primo brodo opportuno arriva anche quella, giusto il tempo di farmi riallacciare il gas.
Vellutata di zucca al rosmarino con pioppini fritti alla birra
PER LA VELLUTATA AL ROSMARINO
- una piccola zucca
- due spicchi di aglio sbucciati
- quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- un rametto di rosmarino fresco
- un cucchiaio di erbe di Provenza
- due dita di acqua a coprire il fondo della pentola
- un pizzico di sale
- una macinata di pepe nero
Mettete tutto in pentola, accendete il fuoco al minimo, coprite con un coperchio e fate cuocere finché non riuscite a passare la zucca con una forchetta. Diffidate delle ricette tradizionali che raccomandano di cuocere la verdura per ore e ore e ore e spegnete il fuoco. Ripescate ed eliminate il rosmarino. Se preferite una vellutata delicata togliete anche gli spicchi d'aglio, altrimenti lasciateli e frullate tutto con un altro giro di olio a crudo. Come tutte le zuppe anche questa dà il suo meglio il giorno dopo, i pioppini però vanno fritti all'ultimo momento.
IL BARBATRUCCO INCONFESABILE
Se la vostra zucca non fosse molto dolce potete aggiungere da mezzo a un cucchiaio raso di zucchero a fine cottura per enfatizzare il dolce. Però non ditelo a nessuno.
PER I PIOPPINI FRITTI ALLA BIRRA
- un mazzetto di pioppini ben spazzolati (o lavati e messi ad asciugare bene per qualche ora)
- qualche cucchiaio di farina in una ciotola
- qualche cucchiaio di birra rossa fredda di frigo Fate scaldare l'olio in un tegamino antiaderente piccolo e profondo. All'ultimissimo momento togliete la birra dal frigo e versatene un glug sulla farina in modo da ottenere una pastella bella soda. Tuffateci i pioppini a mazzetti di tre e friggeteli velocemente. Salate a fine frittura e serviteli fumanti nella vellutata.
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