22 ottobre 2013

Un linciaggio mancato: supplì allo zafferano con 'nduja e caciocavallo


Va bene, ho comprato e stufato tre diversi tagli di carne col solo fine di tritarla l'altra volta, ma a cuocere il riso apposta per i supplì non ce l'ho fatta.

Non era tanto la certezza che se avessi deciso di farlo scuocere intenzionalmente, piuttosto si sarebbe materializzata in padella la mia best ever version di risotto all'onda, direttamente dall'iperuranio di Platone.



Non era tanto che mi sembrava di di tradire la genialità esplosiva di una ricetta nata per recuperare gli avanzi e mi immaginavo il fantasma del primo supplì al telefono mai fritto che mi veniva a legare gli alluci con la mozzarella filante.

E' proprio che mi sentivo un po' pirla. Sentivo l'eco delle risate grasse e una voce carica di buon senso che commentava alle mie spalle: "Ha fatto il risotto per farlo freddare"



Per cui ho applicato la filosofia del Picchi "cucino questo pianificando un avanzo sufficiente a cucinare quell'altro" dove quell'altro erano questi supplì e questo il piatto che non avevamo mai osato.

Mossi dal rispetto dei neo-expat per la terra che li ha appena accolti o più ragionevolmente dal timore che qualche vicino sentisse lo sfrigolare del burro e ci venisse ad impiccare con la sciarpa della Roma.

Ho chiuso le persiane e l'ho mantecato. Al riparo dalla vicina che "te bbutta l'occhi 'ncasa". 
Il risotto allo zafferano. 


SUPPLI' ALLA MILANESE CON 'NDUJA E CACIOCAVALLO


SERVONO - PER 6 SUPPLI' ROTONDI

  • risotto allo zafferano fatto al dente e tenendo lo zafferano abbondante, 360 gr  (peso da cotto)
  • pecorino grattugiato, 3 cucchiai
  • 'nduia, da 3 a 6 cucchiaini 
  • formaggio a pasta filata, idealmente caciocavallo, ma anche mozzarella, 6 pezzetti
  • farina, pangrattato e due uova sbattute per impanare
  • olio di arachidi per friggere
COME SI FA

Conviene condire il risotto col pecorino appena è chiaro che nessuno ne mangerà più e formare subito le palline, così il riso manterrà meglio la forma. Se ce l'avete in frigo, meglio mettere subito un mezzo cucchiaino di 'nduia e un tocchetto di formaggio in ogni pallina, altrimenti il ripieno si può affondare nell'arancino il giorno dopo, badando di chiudere bene il buco. Coprite e mettete in frigo per qualche ora.
Quando siete in vena di aperitivo alla romana, la sera stessa o qualche giorno dopo, impanate i supplì e friggeteli pochi per volta in olio caldo molto abbondante.


LA TOSTATURA A SECCO E L'ONDA PERFETTA


Quando ho fatto il risotto, stavolta ho fatto come Bottura e l'ho tostato a secco, cioè l'ho messo in una padella fredda senza né olio né burro e l'ho fatto scaldare. Siccome non l'avevo mai fatto, ho testato spesso il riso con le mani per capire quando era caldo e farmi un'idea di quanto ci metteva a tostare prima di bruciare. A fare così mi sono accorta che il riso scaldato a secco a un certo punto rilascia una polverina che suppongo sia almeno parzialmente responsabile della famosa "onda perfetta", anche se ufficialmente serve solo a impermeabilizzare i chicchi di riso. Voi che ne pensate? Avete mai provato?