Ve l’avevo detto che mi trasferivo a Londra? Eh no, non ve l’avevo ancora detto.
Però è troppo tardi per dirvelo in anticipo perché ormai sono qui già da un mesetto, per cui mi tocca dirvelo in ritardo: mi trasferisco a Londra. O meglio, mi sono trasferita a Londra e ci resterò per almeno un annetto. Forse anche due.
Il che significa attraversare un transiente di docce fredde in attesa di familiarizzare con le tubature di casa, un numero imprecisato di tentativi di scassinare tutte le eventuali porte problematiche, un continuo annaspare ai lati della strada senza sapere da dove arriverà improvviso il flusso di macchine non appena sarò in mezzo alla strada, un continuo arrivare di scatole, scatoline, scatolone… e così via.
Ma significa anche nuove tazze e nuovi riti della sera, nuovi rumori del risveglio, nuovi visi intorno alla tavola della cena, nuove strade da percorrere fuori dalla finestra e soprattutto… NUOVA CUCINA!
Ma allora cambierà qualcosa anche sul blog?
Chi passa di qui regolarmente si sarà già accorto di un cambiamento sostanziale (no, non il Tower Bridge in alto a destra, fuochino) e cioè che per quanto lunatica/disorganizzata/incostante io possa essere (lo ammetto, è tutto vero) una pausa di due mesi ancora non me l’ero presa (e peggio che mai senza avvisare).
Perché? Ok, andiamo con ordine…
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
LUGLIO
Cavoliamerenda decide che è il momento di dare una poderosa svolta alle sue consolidate abitudini e si dedica anima, corpo e stomaco all’ammissione a una scuola di Interior Design a Londra. La procedura prevede: un’accurata impanatura dell’aria fritta del curriculum, un questionario improbabile a risposte aperte e un progetto in pdf. A seguire colloquio telefonico di quaranta minuti. In lingua.
Sofficini ingurgitati nel corso del mese: centoquarantasette. Capelli superstiti: trentatre.
AGOSTO
ATTESA.
ATTESA.
ATTESA. Trasloco!!! Giorni a disposizione per il trasloco: dieci.
SETTEMBRE
Casa nuova vita basta. Ah no, non diceva così. Però è quello che è capitato a me. Perché siccome ho deciso di vivere con una famiglia inglese, i primi giorni li abbiamo passati a conoscerci. Anche i secondi. Anche i terzi. Poi è iniziato il corso.
Tutto questo per offrirvi le mie scuse, mi dispiace davvero di essere sparita così all’improvviso e per tanto tempo, cercherò di farmi perdonare… ma intanto scusatemi davvero.
Detto questo, la novità è che la cucina di cavoliamerenda ha accusato un discreto scossone per cui ecco più nel dettaglio cosà succederà:
CAVOLI A MERENDA A LONDRA, COSA CAMBIERA’:
1) FREQUENZA DI PUBBLICAZIONE
Come avrete capito dal lunghissimo preambolo, il tempo che posso dedicare al blog purtroppo si è drasticamente ridotto, il che in soldoni vuol dire che facendo del mio meglio non riuscirò a postare più di una volta alla settimana, indicativamente il lunedì.
Il corso che frequento mi impegna tutti i giorni dalle 9.30 alle 16.30 e siccome non mi sembrava abbastanza ci ho messo sopra anche un lavoro in famiglia: dalle 6.30 alle 8.00 (sì purtroppo avete capito, di mattina) e dalle 6.00 alle 9.30 di sera, sabati inclusi. Se ci aggiungete i tempi di trasporto di Londra e vi fate due conti penso che converrete con me che un post alla settimana è una stima più che ottimistica di quello che riuscirò a scrivere…
In compenso potrò darvi delle ottime dritte sui milleuno modi di sottrarre tempo al sonno e all’igiene personale senza intaccare il benessere psicofisico né l’immagine sociale, sto elaborando a una teoria in proposito, vi terrò aggiornati.
2) RICETTE INTERNAZIONALI
La famiglia con cui vivo per cui lavoro è cinese di seconda generazione. Il che vuol dire che ci saranno sì ricette tradizionali inglesi (sono quattro, faremo presto) ma anche uno sguardo privilegiato sulla cucina cinese autentica: ingredienti disidratati, metodi di cottura del riso e miti da sfatare. Ve ne anticipo uno: niente gelato fritto. E nemmeno pollo all’ananas né glutammato di sodio. Il resto nelle prossime puntate.
3) LONDRA DA NON PERDERE
Una parziale, personale e fallibilissima rassegna della Londra che non vi dovete perdere, ovviamente secondo me. Per i pochissimi che ancora non lo sapessero -se ce ne sono- aggiungo che per una felicissima coincidenza quest’anno saremo in due a raccontarvi la città, quindi un’altra Londra, personale, romantica, elegante, la trovate da lei. Che poi oltre a offrirvi due diversi sguardi attenti sulla metropoli noi due ogni tanto ci ritroviamo a fare le vecchie signore di qua dalla Manica come se niente fosse cambiato è un’altra storia. Una di quelle che ti ricordano che la vita a volte è proprio generosa.