"Ma dove saranno? Ma saranno loro? Non vedo mestoli però, forse aspettano a tirarli fuori".
O invece... ma sì, devono essere loro, il gruppo di persone si fa più numeroso col passare dei minuti, si stringono la mano, qualcuno scrive su un foglio e a guardare meglio sfoggiano proprio il famoso mestolo col fiocco, con disinvolta ironia.
Comincia così foodies in Rome, il ritrovo nazionale dei foodblogger, la mattina è luminosa e l'aria pungente di freddo.
L'idea originaria era di arrivare all'occasione nella forma più smagliante possibile, di emanare un piacevole senso di calore umano ed energia positiva e di cavalcare agevolmente l'onda delle molteplici emozioni che si sarebbero presentate nel corso della giornata. Era un quadro ottimistico, lo ammetto. Sono arrivata in stazione trafelata, i capelli fuori dal mio controllo, il naso purpureo e gli occhi che lacrimavano per un principio di allergia. Quindi, non appena una ragazza dall'aria simpatica mi ha detto "ah, cavoli a merenda, ti leggo sempre" tutto quello che sono riuscita a rastrellare dalla mia mente inondata di imbarazzo imprevisto è stato un bel "davvero!?" incredulo. Poi ho taciuto (credo come misura precauzionale). Per un bel po'.
Tutto sommato è stato un bene perché visto che tutto quello che avrei potuto voler scongiurare era già successo, la consapevolezza di non poter peggiorare oltre la mia immagine mi deve aver rilassato e la giornata ha preso una piega decisamente più felice.
Ma che si fa a un ritrovo di foodblogger? Potrei dire che io per esempio ho scoperto le mille e uno virtù del bimby, condiviso le mie perplessità su una perfetta incordatura, caldeggiato l'organizzazione di uno stage sul panettone e comprato un paio di ingredienti feticcio per gli esperimenti di cucina giapponese ancora in corso... ma non è vero, quel che si fa è principalmente scoprire il piacere della compagnia di persone immaginate, intuite tra le righe di un post o tra le ombre di una foto che finalmente prendono una forma, l'unica, la loro.
Il programma della giornata era ridotto all'osso proprio per dare spazio a questa dimensione emotiva: pranzo da Pizzarium, un giro da Castroni, uno da Peroni. Giusto un contenitore da riempire di identità, commenti, risate, osservazioni, esperienze.
restano negli occhi
- l'accavallarsi di fiocchi, vezzi, mestoli interpretati in modo del tutto personale e imprevisto
- la moltitudine di macchine fotografiche professionali portate con disinvoltura sui jeans
- un mestolo alzato che ci guida per la capitale, che scorre la lista delle presenze, che gratta una testa un po' stanca
- i sorrisi e gli scambi di sguardi rubati: entusiasti, complici, preoccupati, sollevati...
restano nel cuore
- la voce allegra di Fiordilatte che cinguetta "ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho" passando in rassegna file e file di spezie
- il sorriso contagioso di Juls illuminarsi stampo dopo stampo dopo stampo
- la premura discreta di Elisakitty, preoccupata che tutto vada per il verso giusto
- la tenerezza per questo sparuto gruppo di persone che hanno preso il treno, sopportato il freddo, vinto l'apprensione e ignorato il mal di piedi per materializzare un'idea, una timida idea di conoscersi
souvenir dalla città
- l'accoglienza calorosa dei partecipanti romani, il loro piacere di spiegare un ingrediente, suggerire un assaggio, consigliare un locale, sconsigliare una visita...
- la schiettezza di una cucina fresca e vivace con inaspettati tocchi di raffinatezza
- gli sguardi stupiti di chi assisteva al passaggio degli "amici del mestolo" chiedendosi quando sarebbe arrivato il venditore di pentole
- la folla, la brulicante folla viva di Roma, dove perdersi è un viaggio di scoperta
le scoperte culinarie
- L'incredibile lavorio che sta dietro a una croccante manciata di puntarelle
- L'eleganza imprevista di un abbinamento fusion su una pizza che doveva essere tradizionale (crema di ceci al limone con la coppa? yummie!)
- La semplicità confortante di un supplì fatto come lo faceva la nonna
L'utensile del giorno
L'ho già detto? L'ho già detto: l'estroso attrezzino taglia puntarelleI più gettonati
- Le teglie da crostata con fondo amovibile declinate in eleganti forme squadrate o in minutissime dimensioni giocattolo
- I tagliabiscotti improbabili (l'osso, il piede, il cucchiaino, la scarpa col tacco)
- Gli stampi in carta da lievitato (panettoni, colombe, colombine e quant'altro)
Il cuociuova in silicone per cotture a bagnomaria
Le prossime idee
Ne sono venute fuori tante, varie e stanno già prendendo forma: la creazione di un sito, un incontro all'estero, un paio di stage a tema da condividere... l'immaginazione si sa ricama in fretta e quando l'immaginazione vede, la realizzazione è solo questione di tempo!
E' doveroso un grazie: a chi ha organizzato (per la bella giornata, per averla pensata, per averla saputa gestire così bene) e soprattutto a chi ha sorriso, parlato, scherzato e contribuito a creare quell'atmosfera di festosa complicità che ci ha lasciato tutti con la voglia di rivederci presto.
LINK
Il post di Elisakitty con il programma dettagliato della giornata e la lista dei partecipanti
Il resoconto di Juls con la lista aggiornata degli altri racconti
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