20 novembre 2009

Un resoconto del cavolo.

Del libro del cavolo, naturalmente.
Chi ha letto la premessa saprà che ci siamo state anche noi, dove noi sta per Carolina ed io, che non volevamo lasciarci scappare un'occasione tanto ghiotta come la presentazione del libro del cavoletto di bruxelles che passava da Firenze.



Chi invece non l'avesse letta lo scopre ora. Il dubbio era se scrivere due post sull'occasione, un unico post a quattro mani o se fare le blogger trendy e scambiarci i post, ovvero fare outing (ipotesi quest'ultima poco gettonata). Alla fine però, complici gli impegni di entrambe, abbiamo rimandato questa faccenda dei post gemelli ad altra occasione da destinarsi e di resoconto ci sarà solo il mio, con buona pace di chi ne aspettava due... Per le proteste potete servirvi liberamente del modulo commenti qui sotto, di seguito invece la cronaca della serata.
Ore 17,15, la piccola piazza di fronte al Santo Bevitore è già animata, la serata è tiepida e Firenze luccica in una nebbia leggera di là dall'Arno.
Sigrid ha un'aria fresca e sorridente, molto più giovane che sulla copertina del libro. Peccato che si insinui rapida tra la folla senza un buonasera, un grazie di essere venuti. In fondo siamo lì per lei. Forse è un po' timida.

Scompare dietro a una pila di volumi da firmare e rivolge sorrisi e parole amichevoli a chi ne porta uno da autografare. Neanche una parola sul libro, sul suo come, sul suo perché. Nessuno sembra aver pensato ad organizzare una breve intervista per farla parlare di quello per cui siamo lì.

Siamo andate per scoprire un libro, vederlo, toccarlo, sentircelo raccontare. Siamo state a guardarci un po' interdette in una saletta troppo piccola in mezzo a gente troppo fitta che spingeva per una firma e parlava d'altro.

Intanto i camerieri si facevano largo offrendo, unica nota amichevole, sfiziosità dal blog (ne ho assaggiata una, ottima davvero).

Per qualche motivo la vasta sala sul retro del locale, che sarebbe stata più che adatta ad ospitare l'occasione, è stata lasciata vuota. Il libro comunque lo abbiamo sfogliato, e con curiosità. Foto smaglianti, ricette catalogate in modo insolito seguendo un filo del tutto personale di ricerca e scoperta: delle proprie origini e di sé oltre che del nuovo che ci circonda.

Sicuramente la direzione segnata invita il lettore a farsi prendere per mano e accompagnare nel viaggio, peccato per la serata che poteva essere più in linea con lo spirito, disinvolto sì ma attento, proprio dell'ambiente dei food-blogger.



IL LIBRO DEL CAVOLO NELLA VETRINA DEL "DOLCE EMPORIO", UNO DEI PUNTI VENDITA DEL LIBRO A  FIRENZE.

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