Ma questo post è per dirvi che anch'io partecipo alla sognante iniziativa di Calme et Cacao "La danza delle scatole di latta".
Per chi non lo sapesse ancora si tratta di un'occasione di incontro emotivo, di scambio, d'intimità postale.
Ma con chi?
Allo scadere del termine per le iscrizioni, Calme et Cacao si prenderà una notte di tempo per appaiare tutti i partecipanti (blogger ma anche lettori) e l'indomani mattina comunicherà a ciascuno con chi giocherà.
In che cosa il gioco consista di preciso e quali sono le regole per partecipare lo lascio spiegare alle sue parole.
Io aggiungo solo che aver creato questa notte magica in cui si definiscono le coppie dei giocatori, questa notte di attesa di un compagno di gioco sconosciuto ed affine, lo trovo qualcosa di molto simile alla poesia. E dico anche che da collezionista di scatole di latta partecipo quantomai volentieri.
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Ho detto una mezza verità. Non è vero che sono una collezionista,io non amo le collezioni.
Diciamo piuttosto che "mi circondo" volentieri di numerose scatole di latta, tutte con la loro brava destinazione: alcune conservano il tè, altre le formine dei biscotti, altre ancora i dolci appena sfornati.
Allora mi piacevano le collezioni e la sognavo per conservarci i miei segreti.
Invece la scatola era della nonna che ci teneva i fili, gli aghi, le forbicine da cucito. Ne aveva tante, tutte piene di nastri e di bottoni. Ma quella era diversa, era piccola e la più importante.
"Nonna un giorno me la regali?"
"Ti prometto che un giorno te la regalo".
E' diventata mia troppo poco dopo.
Conserva un bigliettino, una benedizione che la nonna un giorno ha scritto per me, non ricordo quando, non ricordo perché. Ma questa è un'altra storia.