5 novembre 2009

Dieci cose che potete ignorare di cavoliamerenda

Avete presente le catene di Sant'Antonio?
Ecco, questa è tutta un'altra storia. Non perché il principio sia diverso, ma perché quando ti invita una cara amica a svelare qualcosa di te che vorrebbe sapere e nel mazzo degli inviti include anche altre voci che stimi, che vai tratteggiando giorno dopo giorno, voci a cui vorresti dare consistenza, non si può declinare l'invito. E infatti lo raccolgo festosa.


Dunque mi ha invitato Carolina a partecipare a questo gioco tra blogger, è una specie di swap delle emozioni: tu mi dici qualcosa di te, io ti dico qualcosa di me. La cosa acquista un senso quasi magico per una piccola comunità di persone che si conoscono da mesi, a volte da anni, solo per essersi cercate tra le righe di un post, nel modo di cucinare un piatto, di fare una foto, di raccontare un aneddoto.

So molto di loro. E so poco di loro. Eppure mi sembra di sapere l'essenziale e di ignorare il superfluo. Per qualche motivo l'anima passa attraverso le parole e rimangono dietro lo schermo solo i dettagli.

Fatte le dovute considerazioni filosofiche abbassiamo il tono ed eccovi dunque la mia cosiddetta "honesty list".
Vale naturalmente la solita premessa: la lettura delle righe seguenti è assolutamente facoltativa e non pregidica la comprensione delle ricette né degli altri contenuti del blog, al più pregiudica l'idea che potete avere di chi scrive (se non è già compromessa).

DIECI COSE CHE POTETE IGNORARE DI CAVOLIAMERENDA

DO YOU LOVE ENGLISH?
Ho passato dodici anni della mia infanzia a imparare l'inglese al BIF di Firenze, anni che mi hanno lasciato un profondo amore per tutto ciò che è British e per lo studio delle lingue. A ora parlo l'inglese, il tedesco e un po' di portoghese e quando ho tempo (ovvero mai) studio lo spagnolo e leggo in francese. Il mio sogno però è parlare correntemente il russo (chissà magari in pensione...).
Una curiosità? Non ho mai messo piede oltre Manica (per ora).

AGGIORNAMENTO: siccome la carne al fuoco non mi sembrava abbastanza (...) ho iniziato a studiare il giapponese. Le letture in spagnolo e francese però sono sospese, il russo invece è definitivamente rimandato alla pensione...



SONO UN PO' BURBERA
D'accordo, chi mi conosce appena vi dirà che sono molto amichevole, la mia veste grafica è quella.
Gli sembrerà che abbiamo parlato tanto e che siamo già in gran confidenza ma in realtà di me gli avrò detto ben poco.
Chi mi conosce di più invece sa che sono un po' una castagna, dolce di dentro e spinosa di fuori, bacini e smancerie mi danno un po' d'uggia o nella migliore delle ipotesi mi mettono a disagio. Però non rinuncio mai a un gesto gentile che sia autentico.



SENTO LE VOCI...
No, non in testa. Alla radio. O anche in tv.
Nel senso che ho un vero pallino per la voce umana. Sarà che ho studiato canto per anni, sarà che da adolescente mi figuravo che negli anni di università avrei lavorato in radio (ma quando mai?), ma ho una grande ammirazione per speaker e doppiatori. Tant'è che non c'è pubblicità o inizio di film senza che io tormenti chi mi è accanto dicendogli "questa è la voce di..."


HO UNA VERA MONOMANIA PER LA DANZA
Oltre alla danza classica, che è stata il mio primo grande amore, ne ho provate davvero di tutte: ho studiato flamenco, danza araba, tango argentino e da pochi giorni ho iniziato un corso di danze di gruppo irlandesi dove ci si stanca molto e si ride anche di più.





CAMBIO TAGLIA IN CONTINUAZIONE
Sono stata nell'ordine: una bambina magra e scattante, un'adolescente rotonda e complessata, gravemente obesa e mediamente in forma pur mantenendo sempre la stessa alimentazione piuttosto sana e facendo tanto movimento; il mio peso sembra essere solo una funzione del mio umore: nella mia pluricitata Vienna ho perso 15 kili senza fare assolutamente nulla e con altrettanta disinvoltura ne riprendo e ne riperdo al variare della luna (la mia).




QUESTIONE DI CLEANING
Col passare del tempo somiglio ogni giorno di più al caro, insopportabile Detective Monk.
Non perché io sia una maniaca dell'ordine ma lo sono del bello, con buona pace di chi mi circonda. Mi piace stare in un ambiente armonioso, profumato e che fa blink blink di pulito e questo vuol dire che pulisco sempre più spesso.
Le pulizie acqua e sapone (cucina, bagni,straccio) mi divertono e le faccio con grande energia, quelle asciutte (polvere, scopa) invece cerco di delegarle...
 


ALCUNI LAVORI CHE FAREI VOLENTIERI
D'accordo non si può fare tutto ma se avessi una vita lunga lunga lunga, almeno quanto Matusalemme, questi sono i lavori che vorrei provare:
  • aprire una pasticceria di dolci senza zucchero
  • l'interior designer
  • la giornalista politica o la fotoreporter
  • l'art director di un'agenzia pubblicitaria
  • il sindaco di Firenze (e chi è di Firenze capisce)





SUL MIO COMODINO
Libri di poesia. Amo molto la letteratura in generale ma la poesia mi fa "tremare le vene dei polsi" per dirla con una frase fatta. Szymborska e Rilke non possono mancare. E nemmeno Goethe e Cavalcanti, i primi regali di J.









MI FANNO ARRABBIARE

In generale è piuttosto difficile farmi arrabbiare, ma alcuni atteggiamenti non li sopporto proprio.

In particolare non mi piacciono:
  • quelli che fanno le cose senza cura*
  • quelli che per sé e per gli altri sono due pesi e due misure (molto diverse tra l'altro)
  • quelli che mentono a sé stessi (e puntualmente ti chiedono di dargli ragione)
  • quelli che vivono aspettando il venerdì




INVECE MI PIACE
  • cucinare per gli amici
  • staccare foglie dalle siepi mentre cammino
  • leggere sul letto
  • chiudermi in bagno a riflettere
  • parlare con gli sconosciuti



FINE E BEL SOSPIRONE DI SOLLIEVO DA PARTE DEL LETTORE
A QUESTO PUNTO E' IL MIO TURNO DI PASSARE LA PALLA:


Senza ricitare chi è stato già invitato da Carolina , vorrei proprio saperne di più su:
che seguo con stima, leggo spesso e commento volentieri.

NOTA

Per non far arrabbiare nessuno specifico che le immagini contenute in questo post non sono mie e che cliccando su ciascuna foto potete risalire al sito da cui provengono.

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