la cucina colorata di Birgit e le sue torte memorabili |
Austria di molti anni fa, la mia prima volta alla pari. (Ce ne sono state una seconda e una terza). Mi aspettavo un donnone teutonico di un metro per due. Invece è una signora grassottella che guida una monovolume alla vaniglia. La voce di contralto che mi telefona da mesi abita un corpo grande quanto il mio, cammina veloce “come a Milano” e sorride.
Mi fa vedere la cucina, il sacco dei croccantini del cane alto quanto la mia valigia, numerose scatole di grilli messi a morire in frigo che serviranno da pasto a una tartaruga troppo vecchia per cacciarli da sola. Mostra orgogliosa la microfibra che pulisce la cucina senza un filo di sapone -peccato per la fantasia color vomito- i detergenti ecologici e “naturalmente il Marsiglia”.
Mi fa vedere la cucina, il sacco dei croccantini del cane alto quanto la mia valigia, numerose scatole di grilli messi a morire in frigo che serviranno da pasto a una tartaruga troppo vecchia per cacciarli da sola. Mostra orgogliosa la microfibra che pulisce la cucina senza un filo di sapone -peccato per la fantasia color vomito- i detergenti ecologici e “naturalmente il Marsiglia”.
E' venuta a prendermi sfidando il vento bagnato e lo snobismo glaciale di Vienna con un paio di gommole rosa. Oscillo tra dispetto per l’assurdità e il rispetto per quell’irriverente “quarant’anni e non sentirli”. Tra la voglia e la certezza un po’ di somigliarle. Una di quelle parole, "somigliarle", che più sei giovane e più ti sembra che attentino alla tua identità. Che se ne farà del sapone di Marsiglia in cucina poi.
Tutto questo era prima. Prima che io identificassi Birgit come una delle donne più intelligenti che abbia mai conosciuto e me come una ragazza suo malgrado provinciale all’epoca dei fatti. Prima che anch’io adottassi le Crocs come scarpa ufficiale per fare quello che mi pare e prima di sviluppare una devozione personale per “il Marsiglia”. Da quando mi ha restituito nuovo lo stampo da torte che credevo perduto, l’ho usato su tutto, con la creatività che solo la fede può ispirare. Prima o poi lo proverò anche sullo spazzolino da denti, nel caso vi farò sapere com’è. Nel frattempo, questi sono gli usi migliori che ho scoperto.
1. ACCANTO AL LAVELLO DI CUCINA
image via machsrichtig.com |
- per sgrassare a fondo i contenitori di plastica: basta passare più volte la spugna umida sul panetto
- per smacchiare gli stampi di alluminio: come sopra, ma con la paglietta fine
- per lavare e deodorare il bicchiere del frullatore che trattiene gli odori: con l'antiodore definitivo al Marsiglia
L’antiodore definitivo al Marsiglia
un cucchiaio di detersivo per piatti una noce di sapone di Marsiglia (con l’umido del lavello di cucina diventa morbido tipo pongo) un cucchiaio di aceto un cucchiaio di bicarbonatoAggiungere due dita d’acqua e frullare finché non fa una schiuma molto densa. Rigovernare il frullatore sempre per primo e versare la schiuma sugli altri piatti da lavare, aggiungerebbe la nonna. Sciacquare.Con un po’ di olio di gomito e una spugna tipo ondattiva questa schiuma scioglie anche i depositi che si formano nelle scanalature del lavello, ho provato.
2. IN LAVATRICE INSIEME ALLO SGRASSATORE PER PAVIMENTI
Una noce di Marsiglia in pasta sui colletti e un tappo di sgrassante per pavimenti nella vaschetta del detersivo per smacchiare a fondo il bucato. Il goccio di Aiax nella vaschetta della lavatrice è un trucco imparato in launderette a Londra. Ragazza provinciale adieu.
3. NELLA DOCCIA, CONTRO LE IRRITAZIONI
image via katyadegrunwald.com |
Marsiglia e acqua fresca per la pelle più asciutta e profumata che si può chiedere a una doccia. Consiglio del dermatologo per pelli sensibili, irritate, eczematose e quant’altro. Se non ci credete provate. Ve lo dice un varano.