3 febbraio 2010

Mc Italy: succede solo da Mc Donald's...

... di pagare tanto caro un panino tanto scadente.
(la sezione Street Food a Firenze è in fondo al post).

Ebbene sì, dopo tutta la polemica che c'è stata a proposito di questo nuovo panino lanciato da Mc Donald's con tanto di patrocinio del ministero dell'agricoltura italiano, non ho potuto fare a meno di volerlo assaggiare prima di censurarlo sulla sola base di un (seppur allenato) pregiudizio.


Per chi non ne avesse ancora sentito parlare, trattasi di Mc Italy, l'hamburger che dovrebbe promuovere all'estero il gusto italiano e avvicinare un pubblico soprattutto giovane alla qualità dei nostri prodotti.

Dal momento che questo ulteriore tentativo di tutelare e diffondere l'identità gastronomica italiana a priori poteva essere una nuova strada percorribile (figlia probabilmente dell'idea che se a niente vale proibire ai produttori esteri di battezzare "parmesan" un prodotto infame, "tanto vale fornirglielo noi il vero parmigiano") non può che dispiacermi osservare come nel passaggio dall'idea alla realizzazione dell'idea le buone intenzioni si siano miseramente perse per la strada.

Potrei dirvi che il panino è cattivo e che italiano non sembra davvero, ma visto che il prodotto è americano gli riservo le attenzioni a cui dev'essere abituato.
Eccovi allora la mia tasting experience:

  • smell- impatto olfattivo privo di informazione, odore standard di Mc Donald's
  • touch- impatto tattile altrettanto anonimo, panino morbido e spugnoso come un qualsiasi hamburger
  • vision- qui direi che è superfluo aggiungere parole alla foto. Se proprio dovessi azzardare un aggettivo direi "mortificato".
  • sound- fortunatamente (ancora?) assente
  • taste- Eccoci. Dunque: crema di carciofi, abbondante, prepotente, protagonista indiscussa. Poi, molto in secondo piano: pane di evidente cattiva qualità, hamburger che ricorda tanto la fettina ai ferri della mamma (le volte che veniva peggio), lattuga cotta dal calore della carne (meglio ometterla), Asiago (Asiago!?) impercettibile. Quello che colpisce è proprio la pessima qualità dei prodotti che dovrebbe essere il punto di forza del panino.

Costo di tutto questo? Quattro euro e venti.
E qui fallisce miseramente l'unico obiettivo a cui un panino simile poteva aspirare e che è l'unico, non trascurabile merito di una catena come Mc Donald's: sfamare con poco. (perché si fa presto a dire "tempio del capitalismo" ma quando i soldi non abbondano poter prendere un panino con un euro aiuta).

Il punto è che quattro euro e venti sono molto di più di quello che (anche in una città cara come Firenze) si può spendere altrove per un (buon) panino.
In particolare chi si trovasse in pieno centro a Firenze con la stessa cifra può prendere:

STREET FOOD A FIRENZE

  • schiacciata per tutti alla Focacceria Pugi - oppure schiacciata per uno e un pan di ramerino o qualche altra specialità del forno
  • una focaccia ripiena al Forno Sartoni (in via de' Cerchi, tra il Duomo e piazza della Signoria) e un pane del pescatore o un paio di parigine alla crema per il dopocena
  • un panino col lampredotto dal trippaio di piazza dei Cimatori (cos'è un trippaio?) e un ottimo gelato da Grom proprio dietro l'angolo
  • una quiche e una fetta di torta da Robiglio (vicino alla chiesa di Orsanmichele).


Visualizza la mappa completa con le mie annotazioni

Per chi volesse saperne di più infine ecco i termini della polemica:
l'articolo di Matthew Fort su The Guardian
il relativo servzio del Tg1
e infine il bell'articolo di approfondimento di Gunther di "papille vagabonde": acuto, esauriente e mai banale.


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