Ormai sapete tutto dei macaròns, del lievito madre e dei fiori in insalata e covate piuttosto un irreprimibile desiderio di utilizzare perle di tapioca o di possedere una fava tonka. Conosco il problema, molto da vicino, e conosco le lunghe e spesso infruttuose ricerche per appropriarsi di un cuore di palma o di un po' di acqua di rose.
E soprattutto condivido l'entusiasmo che accompagna la scoperta di una vecchia bottega ben fornita, il negozietto imprevisto che cela alcuni dei tesori lungamente desiderati.
Di questi Eldorado per noi palatomani per fortuna ce n'è più di quel che si crede. Se vivete a Roma per esempio, ma anche solo se siete di passaggio, andate da Castroni a fare scorta di meraviglie:la vetrina non potrà non colpirvi già da fuori, e non solo per le bellezze che riflette.
Più che eleganti strabordanti, le vetrine già alla prima occhiata vi lusingano con il gran numero e la varietà di prodotti esposti, disordinatamente e in abbondanza come un vero bottino; il messaggio è chiaro: "qui abbiamo di tutto". Ed è proprio vero.
Dentro potete prendere un ottimo caffè e anche una pasta se volete, perché in effetti è in un caffè che siete entrati. Ma più probabilmente non ve ne accorgerete.
Perché vi troverete immersi in un'infinità di tè, granaglie,spezie e prodotti importati in più varietà: non una ma dieci erba mate, varie marche di sciroppo d'acero, più versioni di dulce de leche, un'ampia scelta di zucchero e soprattutto sale, sale da tutto il mondo.
I prezzi? Stranamente più che abbordabili. Roma è una metropoli che importa in grandi quantità e ha un grande smercio di qualsiasi genere di consumo e questo le consente di restare relativamente economica: nella mia Firenze certe raffinatezze hanno ben altro prezzo. Generalmente doppio.
(Per la cronaca a Firenze una botteghina ben fornita, d'atmosfera ed ovviamente esosa è questa ma vale decisamente una o più visite.)